DUE ANGELI

Un pezzo di cuore della nostra società sportiva racconta anche di due angeli accomunati da passioni ed eventi comuni. La prima storia racconta di una mezzala assai tecnica, pressochè ambidestra, dotata di grande visione di gioco ed un’eleganza che incantano. Si chiama Domenico, ma per tutti è da sempre Mimmo, Mimmo Pavone (18/10/1974 – 28/08/1995). Di certo non avrebbe mai creduto che lo stadio che lo ha visto sgambettare già da piccolissimo avrebbe portato presto, troppo presto, il suo nome. Eppure tornando indietro con la memoria ricordo solo cose belle, come che nelle partite di allenamento era sempre una guerra per toglierti la palla e che di certo si trattava di un ragazzo troppo bravo per giocare nella stessa squadra dove anch’io giocavo.

La seconda invece racconta di un folletto mancino, terzino, o forse anche una buona ala in un 3-5-2, che inizia timidamente a bussare alla porta della prima squadra, forse senza neanche accorgersi che quella porta già schiusa sta per spalancarsi. Alessandro Mariani, da sempre “Maiemi” ( 12/01/1979 – 08/06/1996), è dotato di un bel passo rapido, secco, a ripenarci si vedono ancora mulinare quelle scarpette nere con il baffo bianco. Per me una sensazione simile a quella già raccontata, giocandoci insieme ho l’impressione che sarà difficilissimo togliergli la palla e che di certo insieme non dovremmo mai giocare. Ebbene questi due angeli sono curiosamente legati dalla passione calcistica per gli stessi colori, il nero e l’azzurro, ma anche per il fatto di aver intrapreso troppo precocemente un viaggio fatale alla breve distanza di un anno l’uno dall’altro. Di certo due puntelli come loro due saranno andati a rinforzare una squadra molto più importante della nostra, ma ci mancano comunque tanto. È passato un pò di tempo, ma forse non siete ancora un pezzo di storia, ma siete ancora con noi a correre e dannarvi su quel rettangolo verde. Infatti, chi vi ha conosciuto non può dimenticarvi chi non lo ha fatto sentirà sempre parlare di voi.

Voglio però ricordarti com’eri pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti che come allora sorridi, che come allora sorridi

(Nomadi, “Canzone per un’amica”)

Antonio Pavone